Master in Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari

I Laboratori di progetto per costruire comunità

Community di progetto

Nelle varie edizioni del Master le/i corsiste/i hanno lavorato e lavorano con i partner attivando specifici laboratori di progetto.

In questi laboratori, corsiste, corsisti e tutor hanno portato e portano avanti una serie di azioni di analisi, di progettazione e di sviluppo orientate a risolvere i problemi reali di comunicazione delle diverse realtà coinvolte, con un’attenzione particolare al periodo di emergenza sanitaria da COVID-19.

I laboratori di progetto sono strumenti di community building: coinvolgono il mondo delle associazioni, delle istituzioni e delle realtà imprenditoriali, per progetti sulla comunicazione della salute, dei servizi sanitari, della continuità territoriale, della telemedicina.

Il Master realizza progetti di comunicazione in cui i corsisti sviluppano soluzioni concrete per rispondere a problemi reali: il Centro Ricerche “scientia Atque usus” per la Comunicazione Generativa ETS  propone un’idea di comunicazione come strumento per creare comunità di interessi, di pratiche e di valori in cui la conoscenza è un bene comune, condivisa dagli esperti e dal tessuto sociale ed economico. Per raggiungere questi obiettivi, il Centro Ricerche sAu mette a disposizione dei corsisti l’Ambiente Integrato Atque: un ambiente proprietario di progettazione, comunicazione e collaborazione interamente online.

I progetti del Master

Negli anni passati e nell’edizione in corso, i/le corsisti/e e i tutor hanno orientato e orientano le attività con i partner, facendo emergere dati e informazioni (knowledge) utili allo sviluppo dei progetti. Generano, così, un processo continuo di azioni di ascolto, analisi e progettazione che concorrono a creare quelle comunità in cui i contenuti sono il punto centrale per la vera innovazione.
Di seguito l’elenco dei progetti realizzati e in corso di svolgimento in tutte le edizioni del Master.

I progetti della quarta edizione (2022/23)

La prima edizione del Master in collaborazione con il Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università di Firenze

La ricerca, realizzata nell’ambito della promozione della salute nelle scuole, si è concentrata sul tema dei disturbi dell’alimentazione. Dopo una panoramica a livello internazionale su quali siano i dati che riguardano la salute dei ragazzi e delle ragazze in età scolare, la ricerca ha individuato linee guida e indicazioni istituzionali per promuovere la salute all’interno delle scuole. Da quanto messo in evidenza, la ricerca si è sviluppata attraverso la raccolta di progetti specifici, realizzati a livello nazionale per capire come fossero trattati e comunicati  i disturbi alimentari nelle scuole e nelle famiglie, soprattutto in relazione all’identificazione di  fattori primari di rischio – insieme al fumo, all’alcol e all’inattività fisica – per le malattie croniche più frequenti in Italia.

La ricerca, infine, si è concentrata sulle pratiche presenti in Toscana, ponendo le basi per costruire delle progettualità che favoriscano la cooperazione tra scuole, istituzioni e territorio per promuovere la salute nell’ambito della prevenzione. 

La ricerca ha riguardato la contestualizzazione scientifica e metodologica di progetti di umanizzazione delle cure che sono portati avanti dall’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena. Il progetto ha visto il susseguirsi di attività legate al coinvolgimento delle associazioni dei pazienti e non solo per migliorare l’esperienza dei pazienti e la qualità dei percorsi di cura, ma – al tempo stesso – ha fornito indicazioni su come progettare un modello di umanizzazione che ponesse al centro i processi comunicativi per valorizzare i bisogni della persona, nell’idea di una medicina sempre più personalizzata. I casi di studio presentati e sviluppati nell’ambito del progetto sono relativi a due percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali: quello riguardante la gestione dei pazienti affetti da Epidermolisi Bollosa e quello per la gestione della Sclerosi Sistemica.

Il progetto consiste in una ricognizione sulla Telemedicina: dalla sua nascita ed evoluzione alle sue classificazioni, fino alle migliori pratiche – nazionali e internazionali – che evidenziano il ruolo attivo dei professionisti sanitari, dei pazienti e della cittadinanza nella progettazione di strumenti, con un’attenzione particolare agli impatti sulla comunicazione medico-pazienti-servizi.

Un focus della ricerca riguarda i sistemi di monitoraggio dei parametri vitali e, in particolare, i dispositivi wearable – sanitari e non – e il loro contributo alla definizione di nuovi scenari per la relazione medico-paziente.

La ricerca ha posto le basi per una progettualità in corso sul territorio di San Casciano in Val di Pesa, che intende indagare qual ruolo riveste la cittadinanza nella (ri)progettazione delle tecnologie di Telemedicina.

Lo scopo del progetto è dimostrare come il Terzo settore possa emancipare il proprio ruolo all’interno delle comunità di riferimento, adottando un nuovo paradigma comunicativo – ispirato alla Comunicazione Generativa – che sia in grado di comunicare l’immenso valore sociale di cui è portatore questo Settore.

La ricerca si è sviluppata a partire da una fotografia degli Enti del Terzo settore che si occupano di ricerca scientifica, che porta a riflettere sul concetto stesso di volontariato per ridefinirlo nell’ottica di una nuova idea di citizen science. Un’idea per la quale il coinvolgimento della cittadinanza diventa una risorsa per conoscere quali sono le problematiche percepite e reali in cui la società è immersa e per le quali la ricerca può offrire un valido contributo. La ricerca si è poi sviluppata sugli strumenti utilizzati per l’ascolto e la co-progettazione, fornendo indicazioni operative per lo sviluppo di iniziative che possano valorizzare il ruolo del Terzo Settore soprattutto in ambito medico e sanitario.

Lo scopo del progetto è la realizzazione del corso “Una marcia in +, per le neoassunte e i neoassunti dell’AOU Senese”, sviluppato dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese e condiviso con il Centro Ricerche sAu. Il corso prevede attività di formazione e informazione dedicate ai neoassunti, per formare a una nuova cultura comunicativa condivisa tra i professionisti sanitari e i pazienti. I pazienti giocano un ruolo centrale nel progetto, in qualità di soggetti attivi nell’ambito del corso, con la condivisione di conoscenze ed esperienze che i professionisti della salute possono valorizzare nei percorsi di cura.

Lo scopo del progetto – condotto dall’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO), affiancato dal Centro Ricerche sAu – è sviluppare una campagna di sensibilizzazione sui fattori di rischio per i tumori naso sinusali in ambito lavorativo. Il progetto prevede l’ideazione e lo sviluppo di una serie di attività di ricerca e ascolto attivo volte a dare risposta ai bisogni di conoscenza dei lavoratori esposti al rischio, con un focus sulle specificità del tessuto produttivo regionale.

Lo scopo del progetto consiste nella creazione di un applicativo di Intelligenza Artificiale funzionale a intervenire sulla prevenzione, sulla preparazione della diagnosi e sull’erogazione delle cure in maniera più efficace e incisiva nel campo della ginecologia, della ginecologia preventiva benigna e della ostetricia.

Il progetto prevede il coinvolgimento di professionisti sanitari (medici di medicina generale, ostetriche, infermieri), di pazienti e anche di tutte quelle persone che quotidianamente usufruiscono dei servizi sanitari.

I progetti della terza edizione (2021/22)

Il progetto nasce dalla necessità di rifondare e rimodulare l’approccio delle comunità locali rispetto a tematiche fondamentali quali educazione alimentare e buone pratiche a livello ambientale. Per fare questo si propone la realizzazione di una giornata istituzionale dedicata alle scuole, caratterizzata da attività didattiche, laboratoriali e ricreative, che veda nell’educazione al cibo sostenibile e nella mensa scolastica un focus formativo fondamentale. L’appuntamento dovrà essere pensato come traccia modificabile, in relazione alle tempistiche, al prodotto alimentare protagonista delle attività (da selezionare a seconda del territorio di riferimento) e alle esigenze e finalità del soggetto attuatore.
Lo scopo del progetto, realizzato in collaborazione con SPI CGIL, è quello di promuovere un Patto interistituzionale sul territorio del Comune di Figline e Incisa Valdarno per la preparazione e il mantenimento, a livello permanente, di un percorso di apprendimento, supporto e salvaguardia dell’anziano e dei caregiver, in merito alle nuove tecnologie utilizzate per i servizi e le prestazioni socio-sanitarie. Per far questo è necessario alfabetizzare all’uso del digitale quanti più anziani e caregiver possibile, in modo da rendere questi strumenti accessibili (e quindi più utili) ad un numero sempre più ampio di persone. Oltre a questo sarà progettato un percorso di ascolto, di comunicazione e di formazione dei volontari che assistono gli anziani nell’accesso ai servizi digitali, allargando la formazione al digitale, se possibile, direttamente a gruppi di anziani (senza intermediazione).
Lo scopo del progetto è quello di dar vita a un percorso di educazione alimentare che miri a stimolare la consapevolezza di un rapporto equilibrato con il cibo, con l’obiettivo di intercettare e prevenire l’insorgenza di abitudini scorrette che potrebbero degenerare in gravi patologie, quali l’obesità e i disturbi alimentari. Partendo dalla conoscenza delle necessità dell’organismo e degli errori nutrizionali che si commettono quotidianamente, anche in maniera inconsapevole, si intende sollecitare, con l’ausilio di un esperto, la riflessione sul sano rapporto con il cibo, nel rispetto del proprio corpo e per la conquista di un benessere psico-fisico indispensabile per la crescita globale dell’ essere umano.
Attraverso l’analisi del percorso di cura del paziente chirurgico oncologico, il progetto mira a promuovere la sicurezza in ambito nutrizionale affinché i benefici di cura per il paziente a seguito dell’intervento chirurgico non siano – in misura più o meno ampia – condizionati dalla alimentazione e nutrizione della persona. Al contrario, la nutrizione può rappresentare un’esperienza di benessere e cura a supporto di un recupero dello stile di vita secondo i valori e le preferenze della persona. Il progetto intende adottare un approccio multimodale di conoscenza di analisi dei problemi di comunicazione legati al percorso di nutrizione/alimentazione dei pazienti fragili e oncologici, attraverso l’analisi delle buone pratiche e delle criticità riscontrate all’interno delle strutture ospedaliere e grazie al coinvolgimento dei pazienti chirurgici oncologici e dei loro caregiver.
Lo scopo del progetto è quello di capovolgere la classica metodologia di lavoro utilizzata dall’URP nel processo di analisi dei reclami, prendendo come punto di partenza non più l’ascolto dei cittadini che hanno lamentato un disservizio (o comunque non solo) ma l’ascolto degli attori del sistema, ovvero dei direttori delle strutture e/o dei dipartimenti dell’area sanitaria. L’obiettivo che si intende perseguire è quello di dimostrare che i bisogni dei portatori di interesse interni, ovvero dei Direttori, possono coincidere con i bisogni dei dei cittadini; che le criticità segnalate dagli uni sono strettamente connesse con i disservizi lamentati dagli altri. Dimostrato ciò, il passo successivo è quello di ristabilire una comunicazione reale tra cittadini e attori interni al sistema sanitario, attraverso l’utilizzo di canali predisposti e grazie alla preziosa collaborazione dei portatori d’interesse esterni, come associazioni di volontariato e tutela.
Lo scopo del progetto è quello di migliorare l’attività di informazione delle aziende ospedaliere in caso di maxi-emergenze, in funzione del fatto che esse rappresentano l’ultimo anello della catena del soccorso sanitario. L’obiettivo è quello di creare un percorso di formazione riservato ai giornalisti, chiamati a ricoprire l’importantissimo ruolo di intermediari nella comunicazione tra le istituzioni e i cittadini in caso di maxi-emergenze e pandemie.
Il progetto si propone di realizzare un intervento, integrato nel sistema della presa in cura, che consenta al caregiver di acquisire le competenze utili per facilitare l’accesso alla cura delle persone anziane o non autosufficienti, in un sistema sanitario trasformato. Con questo scopo, l’idea è quella di promuovere la figura del caregiver PLUS per l’accesso alla cura, attraverso azioni mirate di formazione ai caregivers familiari e agli operatori individuali, per dar vita a una rete dei formatori che sia qualificata e accreditata (con particolare riferimento all’accesso ai servizi e soprattutto alla cura), al fine di evitare processi spontanei e creare un sistema di accesso e di certificazione delle competenze che si inserisca all’interno dell’attuale sistema sociosanitario.
Lo scopo del progetto è quello di far conoscere alla comunità di riferimento tutti i servizi messi a disposizione dalla Casa della Salute “Le Piagge”, favorendo il ruolo attivo dei cittadini e dando loro gli strumenti necessari per agire in maniera consapevole rispetto alle scelte mediche e sanitarie che riguardano la loro salute. Per far questo è necessario realizzare una strategia di community building attraverso un percorso di ascolto dei portatori di interesse attivi nella zona di riferimento, coinvolgendo attivamente tutte quelle associazioni e cooperative di servizi attive che da anni sono attive sul territorio delle Piagge con iniziative di sostegno ai minori, alle fragilità sociali e con attività culturali e di progettualità in rete con le scuole.
Lo scopo del progetto è quello di educare la popolazione al corretto uso del pronto soccorso, con l’obiettivo ultimo di snellire i tempi d’attesa dei pazienti con urgenze minori ma che necessitano comunque un accesso al pronto soccorso. L’idea è quella di dar vita a una Carta dei Servizi per la gestione dei pazienti non urgenti, partendo da un’analisi della comunicazione del pronto soccorso e di come viene percepito dalla cittadinanza. Insieme a questo saranno sviluppate azioni e progetti di educazione sanitaria/civica all’interno delle scuole e dei luoghi di lavoro.

I progetti della seconda edizione (2020/2021)

Il progetto si prefigge l’obiettivo di migliorare la comunicazione tra Medici di Medicina Generale e pazienti, lavorando sulla definizione di uno strumento in grado di suggerire al medico i possibili test, analisi, screening e visite di controllo atte a garantire un buono stato di salute dei cittadini.

Il progetto prevede la realizzazione di linee guida per promuovere un modello virtuoso di assistenza a distanza in cui l’atto medico si configura come un nuovo evento comunicativo, tarato sulle esigenze di chi ne usufruisce.

Un progetto di ricerca e analisi sullo stato dell’arte e sulle potenzialità della telemedicina e della comunicazione digital in ambito ospedaliero.

Un progetto di ricerca e analisi sullo stato dell’arte e sul bisogno percepito riguardo ai processi di digitalizzazione nelle RSA in vista della situazione post-covid.

Il progetto propone un percorso di comunicazione e sensibilizzazione dei farmacisti sull’importanza del proprio ruolo in un contesto nel quale la sanità pubblica si sta orientando sempre più – anche a seguito della pandemia da Covid-19 –  a proporre soluzioni di telemedicina.

Il progetto prevede un’indagine con le associazioni dei pazienti per capire il valore percepito del linguaggio artistico e musicale quando si parla di cura e di salute per proporre modalità comunicative innovative in ambito socio-sanitario.

I progetti della prima edizione (2019/20)

Il progetto ha previsto la realizzazione di un’indagine attenta a mettere in luce le criticità che riscontrano gli operatori telefonici delle pubbliche assistenze nel dialogare a distanza con i loro assistiti.

Il progetto ha previsto la realizzazione di uno studio funzionale a mettere in evidenza le principali funzioni per cui è utilizzata la scrittura a mano all’interno del luoghi di lavoro.

Il progetto ha previsto la realizzazione di un’analisi delle attività svolte dalle Associazioni di malati cronici prima e durante il primo lockdown dovuto al Covid-19.

Il progetto ha realizzato un’indagine sui servizi e sui prodotti di telemedicina promossi dalle principali aziende di e-health.

Il progetto ha previsto un’indagine sul percorso da seguire per diventare addetti stampa di un’Azienda Ospedaliero Universitaria o di un ospedale.

Il progetto analizza lo stato dell’arte della comunicazione tra associazioni e le istituzioni che si occupano di salute, e propone un corso di formazione per palliativisti come percorso di conoscenza e community building nell’ambito di uno settori più complessi del sistema sanitario.

Il progetto propone – in base ad un’analisi approfondita della relazione tra associazioni di pazienti e istituzioni che si occupano di oncologia – una guida online ai servizi offerti dal terzo settore, come strumento di conoscenza e percorso di community building.

Il progetto ha previsto l’analisi dell’offerta formativa a disposizione dei giornalisti durante la pandemia e l’ideazione di un corso sulla comunicazione di crisi.

Un progetto di ricerca e analisi sulla comunicazione pandemica, con un focus sull’health literacy e un approfondimento sul ruolo svolto da ARS Toscana.

Un progetto incentrato sull’olio extra vergine di oliva (EVO) come specifico alimento-ingrediente, che è l’emblema di un consumo che promuove la salute a partire dalla scelta di cosa e come consumare, in modo cosciente ed informato.

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